da millenni i percorsi sui quali i Romani realizzarono la via Flaminia, ed i suoi diverticoli, sono stati utilizzati dai pastori appenninici per le loro transumanze fra i pascoli montani estivi e le pasture invernali del litorale adriatico.
introduzione
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il paesaggio ancora parzialmente caratterizzato da campi delimitati da siepi dei fondovalle dove l’attività agricola era prevalente sull’allevamento ci ricorda la necessità di difendere le colture dei campi dall’ingresso delle greggi transumanti.
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i piani di Colfiorito erano nel passato una delle aree di massima concentrazione delle greggi transumanti. Il paesaggio a campi aperti ha origine nel permanere in questi terreni agricoli di montagna dell’uso civico: il diritto dei pastori di entrare a pascolare liberamente, dopo il raccolto, anche nei terreni di proprietà privata.
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i pastori transumanti organizzati nella masseria, composta dalle 20 alle 40 persone a seconda della grandezza del gregge, vivevano in insediamenti temporanei ma si appoggiavano per le esigenze quotidiane nel centro di Colfiorito dove si è mantenuta l’antica funzione commerciale dell’area e della trasformazione del latte.
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la religiosità del mondo pastorale è sempre stata molto profonda e presenta una spiccata continuità dei luoghi di culto. La basilica di Plestia si erge su un precedente tempio in prossimità dell’antica città di Plestia della quale sono visibili gli scavi a lato della strada che conduce a Pieve Torina.
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l’architettura di queste chiese presenta sempre degli spazi porticati che lungo i percorsi rappresentavano anche luogo di ricovero per gli uomini della masseria.
Tale funzione è particolarmente evidente nella bellissima struttura della Pieve dedicata a Santa Maria Assunta a Fematre ricca di affreschi della scuola di Paolo da Visso. Per visitare la Chiesa chiedere in paese.